Il pesce Il consumo di pesce in
italia, anche se é cresciuto negli ultimi 50 anni, é scarso (23 Kg/ anno
p. cap.) rispetto agli altri paesi. Dal mio sondaggio il pesce é mangiato
maggiormente dai ragazzi di 17-18 anni, comunque viene mangiato meno della
carne (totale). Il pesce invece dovrebbe essere presente più spesso sulle
tavole,contiene infatti acidi grassi poliinsaturi essenziali che aiutano a
prevenire le malattie cardiovascolari, e può sostituire benissimo le
proteine derivate dalla carne. Infatti i giapponesi che sono grandi
consumatori di pesce non soffrono praticamente di malattie di questo
genere. IL PROFILO DEL CONSUMATORE TIPICO ( fonte Ismea 'i consumatori di
prodotti ittici') E’ over 60, consuma pesce fresco per ragioni
salutistiche ed è in grado di valutarne personalmente la qualità. In
particolare è stato possibile individuare cinque gruppi di acquirenti. Il
primo, cui appartiene quasi un terzo degli intervistati, sceglie il pesce
per ragioni di benessere. A questo profilo appartengono, appunto,
individui di circa 65 anni di età il cui consumo, tra l'altro, risulta
aumentato nell'ultimo periodo proprio per la maggiore attenzione agli
aspetti legati alla salute. Il secondo gruppo, cui fa riferimento il 22%
dell'universo complessivo (circa 45 milioni di italiani che consuma
pesce), sceglie i prodotti ittici per 'tradizione familiare': più per
abitudine, in sostanza, che per scelta e iniziativa personali. Si tratta
soprattutto di giovani di età compresa tra 14 e 24 anni, residenti
prevalentemente nel Nord-Est. Altro gruppo, invece, è formato da chi
predilige gli aspetti alimentari e nutrizionali. Soggetti -
prevalentemente di sesso femminile tra 35 e 44 anni di età - che incidono
per il 19% sul totale e che considerano il pesce 'l'alimento per
eccellenza'. Completano il quadro i consumatori ‘edonistici’, che
apprezzano soprattutto il gusto e l’aspetto culinario (19%) e un residuo
12% del totale, costituito in prevalenza da anziani, che consuma pesce per
ragioni e vincoli dietetici. Questi e altri sono gli elementi contenuti
nel rapporto Ismea, articolato in quattro capitoli per un totale di circa
200 pagine. Secondo un' indagine condotta nel veneto l' orientamento verso
i vari tipi di pesce é principalmente un motivo di gusto, come espresso da
circa l’ 80% degli intervistati. Altri fattori però contribuiscono a
determinare la scelta del consumatore quali il prezzo, le motivazioni di
tipo salutistico-dietetico, nonché l’abitudine al consumo e alla lunghezza
nei tempi di preparazione. Il consumo di prodotto surgelato è più
frequente nei nuclei familiari composti da una o due persone, oppure ove
manca una figura di casalinga a tempo pieno, ciò probabilmente per ragioni
da ricercarsi nella maggiore rapidità di preparazione. Il consumo di
questo prodotto sarebbe inoltre maggiore nei nuclei in cui è rilevante la
presenza di persone anziane. Senza entrare nell’esame disaggregato dei
consumi per tipo di prodotto, sembra emergere che anziani, ragazzi in età
scolare e nuclei di ridottissime dimensioni, consumerebbero una quota
superiore alla media di pesce d’acqua dolce, probabilmente per la valenza
dietetica attribuita a questo tipo di prodotto. Il pesce di valle viene
apprezzato invece dalla fascia di reddito medioalta, dai nuclei senza
figli e da consumatori maturi. Analogamente, il pesce di mare si
connaturerebbe come prodotto “ricco” e “per adulti”.La domanda domestica
di pesce, abbastanza diffusa nell’arco dell’anno in un numero rilevante di
famiglie, presenta dei picchi stagionali in estate (39% delle famiglie),
in occasione di pasti importanti (feste o pranzi tra amici, 29%). I
prodotti ittici conservabili, in particolare quelli surgelati, vengono
reperiti nei punti vendita abituali: supermercati ed ipermercati (68.2%) e
negli alimentari di più piccole dimensioni (24.5%), mentre gli acquisti
nei punti vendita specializzati sarebbero trascurabili (1.3% pescherie,
3.4% mercati rionali). Per ilconsumo di pesce in ristorante, l’indagine
mostra come il grado di penetrazione di questa modalità di consumo è
sensibilmente più ridotto rispetto a quello domestico.
frutta e verdura
la
il
pesce
prodotti del latte
cereali riso e
patate
i
dolci
il
gradimento le abitudini alimentari
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